La costruzione di un tunnel stradale vicino a Stonehenge è al centro di una feroce battaglia legale condotta da un gruppo eterogeneo di attivisti, tra cui archeologi, storici, ambientalisti e urbanisti. La questione è stata portata all’Alta Corte del Regno Unito, sollevando gravi preoccupazioni sul futuro del Sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
La A303 accompagna gli inglesi verso il Devon da oltre un secolo. Questa strada, che attraversa Stonehenge, si restringe a una corsia per circa 10 km, causando congestioni e aumentando il traffico nella zona.
Nel 2017 e di recente nel 2020, il governo inglese ha approvato un piano di rinnovo per la A303 presso Stonehenge, approvato definitivamente il 12 novembre 2020. Il progetto prevede la costruzione di un tunnel di 3 km, alfine di isolare Stonehenge e migliorare la viabilità. Tuttavia, questo non è stato accolto unanimemente con gioia.
Il piano da 1,7 miliardi di sterline, approvato quest’anno da Mark Harper, sarà gestito dall’agenzia governativa britannica National Highways. La proposta trasformerà la strada A303 in un’autostrada a doppia carreggiata, suscitando critiche per il suo impatto sulla fragile formazione di Stonehenge.
Rischio per il Patrimonio Mondiale : La Complessità di Stonehenge
Stonehenge, famoso per il suo cerchio di pietre, è solo la punta dell’iceberg. Circondato da molte altre strutture, alcune ben visibili e altre ancora da scoprire, l’intera area è riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Questo riconoscimento impone una responsabilità aggiuntiva nella gestione delle modifiche ambientali.
I sostenitori della causa affermano che il progetto del tunnel potrebbe causare danni irreparabili al prestigioso Sito, portando ad azioni legali drammatiche.
“Di fronte all’indifferenza del governo per il danno che questa strada causerà… non abbiamo avuto altra scelta che intraprendere questa azione legale”, ha detto in una nota John Adams, presidente della Stonehenge Alliance (SA). “Come prima, speriamo di riuscire a ribaltare questo atto di vandalismo proposto. Ci auguriamo che nei prossimi tre giorni venga fatta giustizia”.
Le Voci Contrarie, L’Inazione del Governo e l’Appello di John Adams
Diverse voci si sono levate contro il progetto, dal World Heritage Centre che ha esposto preoccupazioni sulla salvaguardia archeologica, agli archeologi che vedono la proposta come un’infamia visiva. Anche la popolazione si è mobilizzata attraverso una campagna di CrowdJustice, raccogliendo fondi per contestare legalmente il progetto.
John Adams, presidente della Stonehenge Alliance (SA), ha criticato l’indifferenza del governo nei confronti dei danni previsti. In una nota, ha dichiarato che l’azione legale è l’unica opzione rimasta per fermare ciò che definisce un “atto di vandalismo proposto”.
Revisione Giudiziaria da Parte di Save Stonehenge World Heritage Site (SSWH)
Parallelamente, l’organizzazione SSWH sta perseguendo una revisione giudiziaria dell’approvazione iniziale del progetto da parte del governo, aumentando la complessità della disputa legale.
Richiesta di Modifiche da Parte dell’UNESCO
A settembre, l’UNESCO ha sollecitato il governo britannico a rinunciare al progetto, senza successo. Stonehenge è ora a rischio di essere elencato come un sito del patrimonio mondiale a rischio di estinzione, se le richieste di modifica non saranno soddisfatte entro il 1 febbraio 2024.
Secondo l’agenzia, il piano attuale continua a costituire una minaccia al valore duraturo di Stonehenge come patrimonio mondiale, generando preoccupazioni globali.