Il progetto:
FRICHE. Waiting the posthuman
Le Soglie Urbane sono spazi residuali, liminali, ambigui, instabili, mutevoli, contraddittori, in cui mondi diversi si incontrano. Le Soglie sono il Terzo Paesaggio di Gilles Clement: “spazi indecisi, senza funzione, che sono difficili da nominare”, che si trovano “ai margini” che “costituiscono un territorio di rifugio per la diversità”, e, in quanto tali, rappresentano un “frammento condiviso della coscienza collettiva”.
Il progetto prende il nome del luogo/soglia denominato “friche”, termine coniato da Gilles Clement per raccontare la condizione di un territorio in uno specifico momento. La friche è il luogo utilizzato dall’uomo e in seguito abbandonato, riconquistato dalla natura in uno stato essenzialmente dinamico. Luoghi che costituiscono un territorio di rifugio per la diversità. Ovunque, altrove, questa è scacciata.
“Osservare un luogo conosciuto che volge all’abbandono conduce a porsi delle domande che si riferiscono tutte a una dinamica di trasformazione.”
Dalla “friche” è possibile immaginare una trasformazione a partire dall’abbandono.
Il corpo è il soggetto narrante. Guida la scoperta e l’esplorazione dello spazio, lo abita e lo attraversa interagendo con ostacoli architettonici e naturali, lasciando i segni del suo passaggio. Entra a far parte del paesaggio, alcune volte si fonde con esso e quasi scompare, diventa soglia, confine, fra biodiversità e architettura.
Biografia: Laura Cionci nasce a Roma nel 1980. Vive e lavora tra l’Italia e il Sud America.
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma con il Prof. Gino Marotta. Inizia il suo percorso artistico nel 2009.
La sua ricerca si sviluppa intorno ai fenomeni sociali, approfondendo gli aspetti antropologici che rendono leggibili i diversi codici culturali, sociali e politici.
Nel 2011 presenta Ipnagogie a Roma nella galleria Hybrida Contemporanea curata da Martina Sconci e nello stesso anno a Berlino presenta Adoquines curata da Fabio Campagna nella galleria 91 mq.
Nel 2012 inizia il suo percorso internazionale con i progetti SAUDE! a Sao Paulo all’interno del Sao Paulo Calling in Brasile e il progetto Carnevalma in Uruguay al Museo del Carnaval, in Argentina al Centro Cultural Borges e in Colombia con una performance tra canto fotografa e video nella zona Rosa. A Buenos Aires sviluppa vari progetti tra cui Colorem habet, substantiam vero alteram nella Facoltà di Diritto.
Nel 2013 è in residenza all’Istituto di cultura Italiano di Montevideo e presenta vari progetti anche a Buenos Aires.
A Buenos Aires, Napoli e Maranola è con “Valore Energetico”, performance e installazione nella città.
Inizia un percorso internazionale con il progetto EXODUS curato da Emanuela Termine.
Per la 9° giornata del contemporaneo è invitata a Lamezia Terme in residenza con “L’umore dell’amore”. Successivamente a Roma inizia il nuovo “ABRACADABRA”, che si svilupperà a Buenos Aires e nel 2014 a Montevideo con una grande opera per i 70 anni del Teatro de Verano.
Inaugura ad aprile 2014 la mostra “PASODOBLE” nella storica galleria Franco Toselli a Milano.
Inizia un nuovo percorso video, installativo e fotografico attraverso la ricerca del terzo paesaggio del “giardiniere” Gilles Clements e Masanobu Fukuoka che fa nascere il nuovo progetto FRICHE.
Tra il 2014 e il 2015 è in residenza artistica presso la Fondazione AMALGAMA Cultural, a Cali in Colombia dove torna nel 2016 per la III Biennale di Arte pubblica e Muralismo. Ancora con ABRACADABRA
Entra nel progetto “Waiting Posthuman” a cui fanno parte artisti, filosofi architetti e storici dell’arte.
Collabora come fotografa per Stefano Boeri Architetti
Aggiornamento 2 Dicembre 2022: